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PROVÉRBIOS ITALIANOS

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C

Cader de Scilla in Caribdi.

Cader della padella nelle brace.

Calamità scopre amistà.

Calcio di cavallo non fece mai male a puledro.

Cambio non è furto.

Campa cavallo che l'erba cresce.

Campar senza fatica è una voglia molto antica.

Can(e) che abbaia non morde. / Can ch'abbaia non morde mai.

Cane non mangia cane.

Cane ringhioso e non forzoso, guai alla sua pelle!

Cane vecchio non abbaia indarno / invano.

Cane vecchio non s’avvezza più a giuochi.

Canta che ti passa.

Capelli lunghi e cervello corto.

Carestia prevista non venne mai.

Carità ben ordinata fra tuoi vuolsi principiata.

Carne giovane, pesce vecchio.

Casa fatta, vigna posta, non si paga quanto costa.

Casa mia, casa mia, benchè piccola / per piccina che tu sia, tu mi sembi una badia.

Casa propria non c’è oro che la paghi.

Casa rubata, porte chiuse.

Cattiva erba non muore mai.

Cattive lingue tagliano più che spade.

Cattivo è quel vento che a nessuno è prospero.

Cattivo quell’uccello che sporca il suo nido.

Caval che corre, non ha bisogno di sprone.

Caval che suda, uomo che giura, e donna piangente, non gli creder’ niente.

Cavallo di vettura fa profitto ma non dura.

Cavallo vecchio non muta più andatura.

Cavar la bruciata col zampino del gatto.

Cavar le castagne dal fuoco colla zampa del gatto.

Cena lunga, vita corta.

Cencio dice male di straccio.

Cent'ore di malinconia non pagano un quattrino di debito.

Cercando le cose incerte, perdiamo le certe.

Cercar lana dal asino.

Cercare un ago nel pagliaio.

Cercare un spillo in un mucchio di fieno.

Che sarà, sarà.

Chi a bella posta alterca, la verità non cerca.

Chi a buon albero s’appoggia, buon ombra lo ricopre.

Chi a danari, trova cugini.

Chi a se stesso non è buono, manco può essere buono per gli altri.

Chi affoga s’appiccherebbe alle funi del cielo.

Chi al caso s'affida prende un cieco per guida.

Chi alla meta arrivar vuole, porti fatti e non parole.

Chi altri insegna, se stesso ammaestra.

Chi ama assai, parla poco.

Chi ama bene castiga bene.

Chi ama, crede.

Chi ama il padrone, ama anche il suo cane.

Chi ama il pericolo, perirà in esso.

Chi ama il suo lavoro, lo fa bene.

Chi ama mangiar grasso e succulento, farà ben presto un magro testamento.

Chi apre il cuore all'ambizione, il chiude al riposo.

Chi ascolta troppa gente conclude poco o niente.

Chi asino nasce, asino muore.

Chi aspettar può, ha ciò che vuole.

Chi ben ama, castiga bene.

Chi ben comincia è (già) alla metà dell’opera. / Chi ben incominia ha la mettà dell'opera.

Chi ben dona, caro vende, se villano non è chi prende.

Chi ben fa, bene aspetta. / Chi beneficio fa, beneficio aspetta.

Chi ben siede, mal pensa.

Chi bestia va a Roma, bestia ritorna.

Chi biasiama, vuol comprare.

Chi canta, i suoi mali spaventa.

Chi cerca d'ingannar, resta ingannato.

Chi cerca mal, mal trova.

Chi cerca, trova.

Chi cessa di essere amico non lo è mai stato.

Chi coi lupi viver vuoi, urlar devi quanto puoi.

Chi col fuoco fa star l'acqua per forza, fa che o questa svapora, o quel si smorza.

Chi comanda a sé stesso ha il più grande impero.

Chi comincia è alla metà dell’opera.

Chi comincia malamente, conclude poco o niente.

Chi comincia male, finisce peggio.

Chi compra ha bisogna di cent’occhi; chi vende n’ha assai di uno.

Chi compra il magistrato, vende la giustizia.

Chi compra il superfluo, venderà il necessario.

Chi compra terra, compra guerra.

Chi conosce di saper nulla, quello è più sapiente di tutti.

Chi contro Dio getta pietra, in capo gli torna.

Chi corre, corre, e chi fugge, vola.

Chi d’altrui parlar vorrà guardi se stesso e tacerà.

Chi dà ai poveri, presta a Dio.

Chi da coltello fere, di coltello pere.

Chi dà del pane ai cani degli altri, spesso viene abbaiato dai suoi.

Chi da giovane ha un vizio in vecchiaia fa sempre quel’uffizio.

Chi dà i ritoglie, il diavolo lo raccoglie.

Chi dà presto, dà il doppio.

Chi dà presto, è come se desse due volte.

Chi da savio operar vuole, pensi al fine.

Chi da vecchio s’innamora, qualche volta va in malora.

Chi davvero aiutar vuole porti fatti e non parole.

Chi dell'altrui prende, la sua libertà vende.

Chi delitto non ha rossor non sente.

Chi di coltello ferisce, di coltello perisce.

Chi di gallina nasce, convien che razzoli.

Chi di gatta nasce, sorci piglia.

Chi di spada ferisce, di spada perisce.

Chi di speranza campa, disperato muore.

Chi di venti non sa, di trenta non ha.

Chi di verde si veste della sua beltà troppo si fida.

Chi dice a tutti ciò che vuole dire, quelle che non vorrebbe avrà a sentire.

Chi dice donna, dice danno.

Chi dice uomo, dice bisogno.

Chi dice quel che non dovrebbe, sente quello che non vorrebbe.

Chi dice quel che vuole, ode / sente quel che non vorrebbe.

Chi dir male d’altri vorrà, guardi sé stesso e tacerà.

Chi disprezza compra.

Chi disprezza il lavoro in giovinezza, passa in pena e in miseria la vecchiezza.

Chi disprezza, compra.

Chi domanda quello che non spera di avere, nega la grazia a se stesso.

Chi donna all'indegno, due volte perde.

Chi dorme coi cani si risveglia colle pulci.

Chi dorme d’agosto, dorme a suo costo.

Chi dorme non ha fame.

Chi dorme non piglia pesce / pesci.

Chi dorme notte e giorno a meraviglia, di pesci certamente non se piglia.

Chi due lepri caccia, l’una non piglia / una perde e l’altra lascia.

Chi due padroni ha da servire, ad uno ha da mentire.

Chi dura la vince.

Chi è al copierto cuando piove, è ben matto se si muove.

Chi è causa del suo mal, pianga sé stesso.

Chi è diffamato, è mezzo impiccato.

Chi è in difetto è in sospetto.

Chi è in peccato, crede che tutti dicano male di lui.

Chi è lontano (o morto), ha sempre (colpa o) torto.

Chi è paziente è sapiente.

Chi è sazio non crede a chi digiuno vede.

Chi è stato morso da un serpente ha paura di una corda.

Chi è svelto a mangiare è svelto a lavorare.

Chi esalta le sue doti, giudica gli altri idioti.

Chi fa a suo modo non gli duole il capo.

Chi fa buona guerra, ha buona pace.

Chi fa da sé, fa per tre.

Chi fa del bene agli ingrati, Dio l’ha per male.

Chi fa del bene al villano, si sputa in mano.

Chi fa, falla.

Chi fa i fatti suoi, non s'imbratta le mani.

Chi fa i suoi fatti non imbratta le mani.

Chi fa il conto senza l’oste gli convien farlo due volte.

Chi fa l'altrui mestiere, fa la zuppa nel paniere.

Chi fa la legge, la serva.

Chi fa quel che può, non è tenuto a far di più.

Chi fa una trappola, ne sa tender cento.

Chi fabbrica su quel d'altri, perde la calcina e le pietre.

Chi ferra inchioda, e chi cammina inciampa.

Chi giura, è bugiardo.

Chi gloria otener vuole, gloria sprezzi.

Chi guarda (ad) ogni nuvola, non fa mai viaggio.

Chi ha arte, ha parte. / Chi ha arte, per tutto / dappertutto ha parte.

Chi ha bella donna e castello in frontiera, non ha mai pace in lettiera.

Chi ha buon appetito non chiede salsa.

Chi ha capo di cera, non vada al sole.

Chi ha cattivo nome, è mezzo impicato.

Chi ha cattivo vicino, ha mal mattino.

Chi ha coda di paglia, ha sempre paura che gli pigli il fuoco.

Chi ha coda di paglia, non s’avvicini al fuoco.

Chi ha compagno, ha padrone.

Chi ha d’esser impiccato non sarà mai annegato.

Chi ha da morir di forca, può ballare sul fiume.

Chi ha danari, trova cugini.

Chi ha degli anni, ha dei malanni.

Chi ha denaro fa quel / ha ciò che vuole.

Chi ha denti non ha pane, chi ha pane non ha denti.

Chi ha fatto il male, faccia la penitenza.

Chi ha fortuna in amor non giuochi a carte.

Chi ha fretta, ha disdetta.

Chi ha fretta, indugi.

Chi ha fretta, vada adagio.

Chi ha gli onori ne porta i pesi.

Chi ha il buon vicino, ha il buon mattino.

Chi ha il capo di cera, non vada al sole.

Chi ha il danno, ha pur le beffe.

Chi ha il lupo in bocca, l’ha sulla groppa.

Chi ha ingegno lo mostri.

Chi ha la coda di paglia, stia lontano dal fuoco.

Chi ha la sanità è ricco, e non lo sa.

Chi ha lavorato, mangi; chi guardava, s’arrangi.

Chi ha mal seminato, male raccoglie.

Chi ha mangiato il diavolo, mangia anche le corna.

Chi ha mangiato la carne deve godere gli ossi.

Chi ha panne, non ha denti, chi ha denti, non ha panne.

Chi ha paura d’ogni foglia, non vada al bosco.

Chi ha paura, non vada alla guerra.

Chi ha poco panno, porti il vestito corto.

Chi ha provato il male, gusta meglio il bene.

Chi ha quattrini ha tutto.

Chi ha quattro e spende sette non ha bisogno di borsette.

Chi ha salute è ricco.

Chi ha tegoli di vetro, non tiri sassi al vicino.

Chi ha tempo, non aspetti tempo.

Chi ha terra, ha guerra.

Chi ha tetto di vetro, non tiri pietre al suo vicino.

Chi ha torto fa clamore contro l'accusatore.

Chi ha troppa fretta arriva sempre tardi.

Chi ha tutto il suo in un loco, l’ha nel fuoco.

Chi ha un sol figlio, lo fa matto, e chi ha un porco solo, lo fa grasso.

Chi il suo cane vuole ammazzare, qualche scusa sa pigliare.

Chi il suo figlio troppo accarezza, non ne sentirà allegrezza.

Chi il suo pane non nega al poveretto, tanto in terra che in cielo è benedetto.

Chi imbocca tutti i vicoli, troverà tanti pericoli.

Chi imbratta, spazzi.

Chi imita la formica l’estate, non va per imprestito l’inverno.

Chi in presenza ti teme, in assenza ti nuoce.

Chi inciampa due volte nella medesima pietra, non merita compassione.

Chi inganna ognun, anche sé inganna.

Chi l’ha fatta, la beva.

Chi la dura, la vince.

Chi la fa, l'aspetti.

Chi lascia la via / strada vecchia per (quel)la nuova, sa quel che perde / lascia ma non (sa) quel che trova.

Chi lascia la via vecchia per la nuova, spesse volte ingannato / ingannato spesso si ritrova.

Chi lascia stare i fatti suoi per fare quelli degli altri, ha poco giudizio.

Chi lava il capo / la testa all’asino perde (il) ranno e (il) sapone / l'opra ed il sapone.

Chi lavora, non pecca.

Chi lingua ha, a Roma va.

Chi lontano si va maritare, sarà ingannato o vuol ingannare.

Chi mal fa, mal aspetta.

Chi mal semina, mal raccoglie.

Chi male intende, peggio risponde.

Chi maneggia il grasso, s’unge le dita.

Chi mangia a piacer degli altri, non mangia mai cosa che gli faccia prò.

Chi mangia il grano in erba, sa quel che mangia oggi, ma non sa che mangerà domani.

Chi mangia la vacca del re a cent’anni a là ne paga le ossa.

Chi mangia solo, crepa / muere solo.

Chi me ama, ama il mio cane.

Chi mena per primo, mena due volte.

Chi molte cose comincia poche ne finisce.

Chi molto parla, spesso falla.

Chi molto pratica, molto impara.

Chi monta più alto che non deve, cade più basso che non crede.

Chi mormorare due parole sente, ne riporta tre o quattro certamente.

Chi mostra vende.

Chi muore giace, chi vive si dà pace.

Chi muta lato, muta fato.

Chi muta lato, muta stato.

Chi muta paese, muta ventura.

Chi nasce bella, nasce maritata.

Chi nasce bella, non nasce povera.

Chi nasce dalla gatta, piglia i topi.

Chi nasce matto / pazzo, non guarisce mai.

Chi nasce mulo, non diventa mai cavallo.

Chi nasce sfortunato, s’ei va indietro a cader, si rompe il naso.

Chi nasce tondo non muor quadro / non può morir quadrato

Chi nel piede ce l’ha, dove stringe la scarpa lo sa.

Chi non arde, non incende.

Chi non chiede, non ottiene.

Chi non dubita di nulla, non sa mai nulla.

Chi non fa, non falla.

Chi non ha amici, non fa gran fortuna.

Chi non ha cane, caccia con gatto.

Chi non ha danari in borsa, abbia miele in bocca.

Chi non ha del suo, non può darne altrui.

Chi non ha fede in altrui, non la trova.

Chi non ha gran voglie, è ricco.

Chi non ha gustato l’amaro, non sa che sia il dolce.

Chi non ha, non è. / Chi non ha nulla, non è nulla.

Chi non ha peccato che getti la prima pietra.

Chi non ha testa, abbia gambe.

Chi non ha testa, ha buone gambe.

Chi non ha vergogna, tuto il mondo è suo.

Chi non intende la propria scrittura è un asino di natura.

Chi non lavora, non mangia.

Chi non muore si rivede.

Chi non parla, Dio non l’ode.

Chi non può battere l’asino, batte la sella.

Chi non può ber nell’oro, beva nel vetro.

Chi non può dare al somaro / all’asino, dà al basto.

Chi non può fare ciò che vuole, voglia ciò che può.

Chi non può fare come vuole, faccia come può.

Chi non può mordere, non mostri i denti.

Chi non risica, non rosica.

Chi non rispetta, non vien rispettato.

Chi non s’arrischia, non acquista.

Chi non sa far i fatti suoi, peggio sa far quei d'altri.

Chi non sa fare, non sa comandare.

Chi non sa niente, non dubita di niente.

Chi non sa orare, vada in mare a navigare.

Chi non sa quel che sia malanno e doglie, se non è maritato, prenda moglie.

Chi non sa simulare, non sa regnare.

Chi non sa tacere non sa parlare.

Chi non sdegna il pane duro, ha appetito di sicuro.

Chi non semina, non raccoglie.

Chi non si scomoda non s’accomoda.

Chi non smette di pensare, non comincia mai a fare.

Chi non sopporta buone ammonizioni sopporterà parecchie delusioni.

Chi non tien conto del poco, non acquista l’assai.

Chi non vuol ascoltare, gli converrà provare.

Chi non vuol esser consigliato, non può esser aiutato.

Chi non vuol l'osteria levi la frasca.

Chi non vuol lavorare, si vergogni a mangiare.

Chi non vuol quando puote, non fa quando vuole.

Chi nulla ardisce, nulla fa.

Chi offende scrive in polvere di paglia, ma l’offeso sul marmo incide e intaglia.

Chi offende se la scorda, e chi è offeso se la ricorda.

Chi paga debito, fa capitale.

Chi pardona ai cattivi, nuoce ai buoni.

Chi parla per udita, aspetti la mentita.

Chi parla poco / rado, è tenuto a grado.

Chi parla poco, dice tanto.

Chi parla raramente è stimato gran sapiente.

Chi parla, semina; chi tace, raccoglie.

Chi pecora si fa, lupo lo / il lupo se la / il lupo se lo /mangia.

Chi per bugiardo è conosciuto, da nessuno è mai creduto.

Chi per l’altrui man s’imbocca, tardi si satolla / sazia. / Chi per man d'altrui si pasce, tardi si satolla.

Chi perde la fede, nessuno gli crede.

Chi perde la sua moglie e un quattrino, ha gran perdita del quattrino.

Chi perdona ai tristi, nuoce ai buoni.

Chi perdona al lupo, nuoce alla pecora.

Chi perfettamente ama, perfettamente serve.

Chi piange il morto indarno si affatica.

Chi pinge il fiore, non gli da odore.

Chi piscia contro il vento, si bagna i calzoni.

Chi più guarda, meno vede.

Chi più ha, più desidera / vole.

Chi più sa, meno presume.

Chi più sa, più dubita.

Chi pratica con lupi impara a urlar.

Chi pratica lo zoppo impara a zoppicare.

Chi presto decide, talvolta più presto si pente.

Chi presto giudica, presto si pente.

Chi presto parla, poco sa.

Chi prima non pensa in ultimo sospira.

Chi primo arriva, prima macina.

Chi promette, in debito si mette.

Chi promette in fretta, suol pentirsi adagio.

Chi promette molto, mantiene poco.

Chi promette per altri, paga per sé.

Chi può fare, può anche disfare.

Chi raro viene, vien bene.

Chi ride il venerdì, piange la domenica.

Chi risparmia i malvagi, danneggia i buoni.

Chi risparmia la verga, odia il suo figliolo.

Chi rompe paga (e i cocci sono suoi).

Chi ruba per altri, è impiccato per sé.

Chi ruba poco va in galera, chi ruba tanto fa carriera.

Chi ruba una spilla, ruba una libbra.

Chi ruba una volta è sempre ladro.

Chi s’aiuta, Iddio / il ciel l’aiuta.

Chi sa limitare i suoi desideri è sempre ricchissimo.

Chi sa poco, presto lo dice.

Chi sa servire, sa comandare.

Chi sa tacer all’occasione guadagna più che col parlare.

Chi sale più in alto, cade più rovinosamente.

Chi scava la fossa agli altri, vi cade dentro egli stesso.

Chi scialacqua la festa stenta i giorni di lavoro.

Chi scopre il segreto, perde la fede.

Chi semina buon grano, ha poi buon pane.

Chi semina spine, non vada scalzo.

Chi semina sulla sabbia, raccoglie solo rabbia.

Chi semina vento, raccoglie tempesta.

Chi serve al comune, non serve a nessuno.

Chi serve all’altare, vive de l’altare.

Chi servito non ha, comandar non sa.

Chi si (ac)contenta, gode.

Chi si è scottato con l'acqua calda ha paura anche dell'acqua fredda.

Chi si fa i fatti suoi, campa cent'anni.

Chi si loda si sbroda / s’imbroda.

Chi si marita in fretta, stenta adagio.

Chi si marita per amore, di notte ha piacer, di giorno dolore.

Chi si misura, la dura.

Chi si pasce di speranza muore di fame.

Chi si scusa non accusato, manifesta il suo peccato. / Chi si scusa sen essere accusato, fa chiaro il suo peccato.

Chi si scusa s’accusa.

Chi si somiglia, si piglia.

Chi si sposa si mette con pazienza, in cammino per fare penitenza.

Chi si stende più del lenzuolo, si scopre da diepi.

Chi si vergogna di lavorare, si vergogni anche a mangiare.

Chi sparagna, vien la gatta e lo mangia.

Chi spesso fida, spesso grida.

Chi sputa in su, lo sputo gli torna sul viso.

Chi sta bene, non si muova.

Chi sta con Dio, Iddio sta con lui.

Chi suole giudicar velocemente, in breve tempo molto si ne pente.

Chi t’accarezza più di quel che suole, o ti ha ingannato o ingannar ti vuole.

Chi tace, acconsente.

Chi tardi arriva, mal(e) alloggia.

Chi teme acqua e vento, non si metta in mare.

Chi tempo ha e tempo aspetta, tempo perde.

Chi ti accarezza oltre quel che suole, di sicuro ingannarti vuole. / Chi ti accarezza più dell'usato, o t'inganna, o ti ha ingannato. / Chi ti fa quel che non suole, t'inganna o ingannarti vuole. / Chi ti fa carezze più che non suele, o t'ha ingannato, o ingannarti vuole.

Chi ti consiglia, in cambio d’aiutarti non è buon amico.

Chi tocca il cane che giace, ha qualcosa che non gli piace.

Chi tocca la pece, s’imbratta.

Chi toglie moglier, toglie pensier.

Chi torto nasce, tarde o mai si drizza.

Chi tosto crede, tardi si pente.

Chi tosto giudica, tosto si pente.

Chi troppo abbraccia, nulla stringe.

Chi troppo aventura, rare volte ha ventura.

Chi troppo in alto va, cade sovente.

Chi troppo intraprende, poco finisce.

Chi troppo la tira, la spezza.

Chi troppo parla a pochi dà consiglio.

Chi troppo pensa, perde la memoria, e chi non pensa, perde la vittoria.

Chi troppo si consiglia, al peggior s’appiglia.

Chi troppo vuol farsi temere, di rado si fa amare.

Chi troppo vuole, niente ha.

Chi troppo vuole, nulla stringe.

Chi tutto brama / vuole, tutto perde.

Chi tutto vuole, tutto perde.

Chi un bel pezzo vuol durare, pian pianino deve andare.

Chi va a letto con i cani, si sveglierà con le pulci.

Chi va a letto senza cena, tutta notte si dimena.

Chi va a nozze senza invito, è mal visto e mal servito.

Chi va al mulino s'infarina.

Chi va all’oste perde le poste.

Chi va alla festa e non è invitato, ben gli sta se n’è scacciato.

Chi va con lo zoppo impara a zoppicare.

Chi va per uccellare, resta uccellato.

Chi va piano, (va sano e) va lontano. / Chi va piano, va sano, e chi va sano, va lontano.

Chi vende a credenza, spaccia assai; perde l'amico, e il denaro non ha mai.

Chi vien da lungi, può contar frottole.

Chi vien dietro, serri l'uscio.

Chi vive di sogni ha meno bisogni.

Chi vive di speranza, male pranza e peggio cena.

Chi vive nella speranza, muore a stento.

Chi vive sperando, morrà digiunando.

Chi vive tra lupi impara a urlare.

Chi vivrà vedrà.

Chi vuol arricchire in un anno, è impiccato in sei mesi.

Chi vuol ben parlare ci deve ben pensare.

Chi vuol che sia ben detto di lui, guardisi di non dir mal d'altrui.

Chi vuol dell'acqua chiara, vada al fonte.

Chi vuol dir mal d'altrui, pensi prima di lui.

Chi vuol fare, non dorma.

Chi vuol fuoco, ha da patir il fumo.

Chi vuol giusta vendetta, in Dio la rimetta.

Chi vuol il lavoro mal fatto, paghi inanzi tratto.

Chi vuol la figlia, carezzi la madre.

Chi vuol la pace, guerra apparecchi.

Chi vuol pigliare uccelli non dee trar loro dietro randelli.

Chi vuol prendere due lepri in compagnia, una ne lascia e l’altra fugge via.

Chi vuol presto e bene, faccia da sé.

Chi vuol seguire la virtù bisogna che cacci il vizio.

Chi vuol tener l’occio sano, leghisi la mano.

Chi vuol un buon messo, mandi se stesso.

Chi vuole cominciare, ci deve ben pensare.

Chi vuole star bene, non bisogna spartirsi di casa sua.

Chi vuole / vuol, vada, (e) chi non vuole / vuol, mandi.

Chi vuole il miele, suporti la puntura delle api.

Chiodo caccia / scaccia chiodo.

Chiudere la stalla quando sono fuggiti / già scappati i buoi.

Ciabattino, parla sol del tuo mestiere.

Ciarlare e mentire vanno insieme.

Ciascuno è fabbro della propria fortuna.

Ciascuno è padrone a casa sua.

Ciascuno per sé e Dio per tutti.

Ciascuno vede attraverso le proprie lenti.

Cieco è l'occhio, se l'animo è distratto.

Cielo di marzo e femminile viso mutan spesso da lacrima a sorriso.

Città affamata, tosto espugnata.

Ciò che costa poco, è molto caro, tosto che è superfluo.

Ciò che è stato, è stato.

Ciò che il diavolo dà, il diavolo tira.

Ciò che non fai quando puoi, non farai più quando vuoi.

Ciò che si ha per natura, fino alla fossa dura.

Cogli la rosa, e lascia star le spine.

Coi morti e cogli assenti, siate sempre indulgenti.

Coi quattrini si fa tutto.

Col crescere degli anni aumentano i malanni.

Col fuoco, con la donna e con il mare, c'è poco da scherzare.

Col lavoro si viene a capo di tutto.

Col mutar paese non si muta cervello.

Col nulla non si fa nulla.

Col quattrino e il latino, si trova per tutto il cammino.

Col tempo e colla paglia si maturan le sorbe / nespole.

Coll’andare degli anni si acquista saviezza.

Colla pazienza s'acquista scienza.

Colla pazienza si vince tutto.

Collere d’amanti, rinascita d’amore.

Colombo pasciuto, ciliegia amara.

Colui è mio zio, che vuole il ben mio.

Comandi chi può, obedisca chi deve.

Come è il padre, così sarà il figlio.

Come farai, così avrai.

Come seminerai, così raccoglierai.

Come uno si fa il letto, così dorme.

Comincia, che Dio provvede il resto.

Compagno allegro per cammino te serve per ronzino.

Con arte e con inganno si vive mezzo l'anno; con inganno e con arte si vive l'altra parte.

Con bocca e lingua castigate, molte pene avrai risparmiate.

Con grande impegno e volontà decisa s’addrizza pure la Torre di Pisa.

Con i quarti di luna cambia tempo e fortuna.

Con la moglie a lato l'uomo è sempre beato.

Con la volpe convien volpeggiare.

Con le buone maniere si ottiene tutto.

Con le mani di un'altro è facile toccare il fuoco.

Con tempo e con la paglia maturano le nespole.

Con un colpo non cade a terra l’albero.

Con un pò di coraggio si finisce ogni viaggio.

Con un pò di cortesia si ingoiano le pillole più amare.

Confessando i propri errori si cominca a uscirne fuori.

Confida in Dio, ma bada ai tuoi affari.

Confidenza toglie riverenza.

Conosci te stesso.

Consiglio di vecchionon rompe mai la testa.

Consiglio non richiesto è sospetto.

Conta più la pratica che la grammatica.

Contan più gli esempi che le parole.

Conti spessi, amicizia lunga.

Contro la forza della morte non vi è medicamento negli orti.

Contro la forza la ragion non vale.

Contro la morte non v’è cosa forte.

Convivono nel cuore la gioia e il dolore.

Corpo satollo / sazio non crede al digiuno.

Corruccio è vano senza forte mano.

Corta preghiera penetra in cielo.

Cortesia di bocca, mano al cappello poco costa ed è buono e bello.

Cortesia di bocca assai vale e poco costa.

Corvi con corvi non si cavano (mai) gli occhi.

Cosa cara tenuta è mezza venduta.

Cosa fatta capo ha.

Cosa fatta in fretta non fu mai buona.

Cosa per molto chieder data caro è comperata.

Cuor forte vince / rompe cattiva sorte.

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